Descrizione
Intitolato al professor Gregorio Bianchini, primo direttore del Museo., al suo interno, nelle tre sale in tutto, sono custodite diverse rarità.
Trevignano Romano probabilmente fu il sito della città etrusca di Sabate, di cui però non è stata trovata traccia, se non un’estesa necropoli ad est e ad ovest del paese. La città accoglie nel Palazzo Comunale il Museo Civico Etrusco – Romano con i corredi ricchissimi di due tombe dalla necropoli dell’Olivetello: la tomba Annesi Piacentini e la tomba dei Flabelli scoperte negli anni ’60. I corredi comprendono materiale vascolare di impasto e di bucchero insieme ai manufatti in metallo: oro, argento, ferro e bronzo. Due anforoni orientalizzanti, unici nel loro genere, della fine del VII sec. a. C., raffigurano tra l’altro un corteo nuziale con un cocchio e due cavalli al passo, una pantera e dei fiori di loto. Scarsi frammenti di ferro magistralmente curati in una teca del Museo ci restituiscono un calesse e un cocchio, simboli di rango. Un raro reperto museale è costituito da una tomba dell’VIII sec. a. C. realizzata in un pane di terra ed appartenente ad un guerriero con il suo corredo delle armi. L’epoca romana comprende un cippo marmoreo con iscrizione e un delicato bassorilievo con tralci e grappoli d’uva. I disegni e le riproduzioni di oggetti, spesso così originali, fatti dagli alunni delle scuole ed esposti al Museo affascinano per l’amore per le cose antiche espresso dal mondo dei piccoli.
La tomba Annesi Piacentini è stata scoperta nel 1965 in circostanze fortuite dal proprietario del fondo dal quale prende il nome. Questo è un aspetto molto importante. E’ una dimostrazione dell’attenzione della cittadinanza per la preservazione della propria memoria storica e delle proprie radici culturali. Una buona pratica che tutti noi cittadini dovremmo avere. Tra l’altro la valorizzazione del proprio patrimonio culturale rientra nella Convenzione di Faro del Consiglio d’Europa ratificata anche dall’Italia nel settembre 2020. Ognuno di noi è responsabile del patrimonio culturale ereditato dal passato.
Riguardo al ritrovamento della tomba dei Flabelli, sempre in località Olivetello, siamo tra il 1966 e il 1968. Più recente, invece, la scoperta della tomba del Guerriero in località Rigostano avvenuta alla fine degli anni ‘80. La tomba del Guerriero, rinvenuta in località Rigostano, è ancora più antica delle due precedenti, infatti risale all’VIII secolo a. C. Nel caso specifico nel Museo è possibile osservarne il corpo deposto nel pane di terra insieme a una buona parte degli oggetti del corredo funerario in bronzo e in ferro. Nel caso della tomba del Guerriero, si è trattato di uno scavo estrapolato dal suo contesto originario ed effettuato in laboratorio.
Il simbolo del Museo è il flabello, ovvero un ventaglio. Quello esposto al Museo è il più caratterizzante anche per forma e dimensione; di bronzo sbalzato, composto da trapezi concentrici, della metà del VII sec. a. C..