Questa pagina nasce con l’intento di fornire tutte le informazioni utili a chi si trova, o crede di essere, in una situazione sentimentale “malata”, segnata da atti di violenza sia di ordine psicologico che fisico. Ha in particolare anche l’obiettivo di prevenire e intercettare, attraverso una attenta disamina dei comportamenti all’interno di una coppia, eventuali “campanelli di allarme” che potrebbero, se non individuati in tempo, avere un esito fatale.
Quanto riportato di seguito è stato redatto da specialisti che quotidianamente affrontano il problema della violenza di genere sia in ambito ospedaliero che all’interno degli sportelli di ascolto dedicati. Troverete alla fine della pagina tutti i numeri utili degli sportelli antiviolenza del territorio, attivi 24 ore su 24.
“…ogni atto di violenza fondato sul genere che comporti o possa comportare per la donna danno o sofferenza fisica, psicologica o sessuale, includendo la minaccia di questi atti, coercizione o privazioni arbitrarie della libertà, che avvengano nel corso della vita pubblica o privata…”
(Assemblea Generale delle Nazioni Unite, Dicembre 1993, New York)
25 Novembre Giornata Internazionale per la lotta contro la violenza sulle donne
Il 35% delle donne ha subito qualche forma di violenza nel corso della vita da parte di un uomo, più spesso un partner. (Organizzazione Mondiale della Sanità OMS, 2013)
6 milioni 788 mila donne hanno subito violenza nel corso della vita (Istat, Giugno 2015)
Il fenomeno del femminicidio è diventato ormai una piaga sociale del nostro secolo.
Si tratta di un fenomeno molto complesso perché ha diverse radici: giuridiche, politiche, sociali, economiche, culturali e psicologico/relazionali. Alla base di questa problematica vi è una matrice ideologica molto forte e radicata all’interno della nostra cultura, basata sul predominio del sesso maschile su quello femminile.
L’emancipazione femminile ha messo in discussione questa impostazione culturale (maschilista) basata sulla figura del “maschio dominante”. Ed ora che la donna si sente ed è più autonoma e libera anche di lasciare l’uomo, lui ora reagisce, a volte, anche con violenza brutale, nel momento in cui si vede messo in discussione e venire meno il suo potere.
Cosa s’intende per femminicidio?
Nel linguaggio corrente il termine “femminicidio” ci porta a pensare all’omicidio di una donna. E questo è corretto, ma solo parzialmente, perché con questo termine si intende qualsiasi forma di violenza o discriminazione perpetrata a danno di una donna, allo scopo di renderla subordinata e inferiore. Consiste nella violazione dei suoi diritti umani, attraverso varie condotte: maltrattamenti, violenza fisica, psicologica, sessuale, sul lavoro, economica, stalking, violenza domestica, abusi. Tutto ciò può culminare con l’uccisione oppure no.
Alla base della violenza domestica, che si svolge all’interno del rapporto di coppia, ci sono diversi fattori. Innanzitutto la dinamica del controllo, in cui entrambi i partner agiscono l’uno sull’altra: l’uomo vuole controllare la donna sia fisicamente che psicologicamente per dominarla, la donna vuole tenere sotto controllo la rabbia del partner e “salvarlo”, cambiarlo.
La donna, inoltre, nel rapporto di coppia investe molto sia a livello emotivo, sociale, familiare, economico e psicologico e tutti questi fattori concorrono a farla rimanere legata a doppio filo all’uomo violento o maltrattante.
Si parla dunque di un vero e proprio CICLO DELLA VIOLENZA dentro il quale i due attori giocano ognuno il proprio ruolo. L’uomo da subito si mostra molto seduttivo, attaccato, innamorato e intenzionato a conquistare la sua vittima, la quale resta affascinata dalla sua sicurezza, dalla sua dedizione e intraprendenza. Da qui si innescano profondi meccanismi di condizionamento mentale, emotivo, psicologico nei confronti della donna che, a mano a mano, perderà sempre più lucidità e presenza mentale a tal punto da sperimentare un vero e proprio disorientamento cognitivo che le fa vivere la violenza come qualcosa di “normale”, di “accettabile e giustificabile”. L’uomo dopo l’escalation di maltrattamenti o violenze si mostra spesso pentito (anche se non si prenderà quasi mai la responsabilità, colpevolizzando invece la donna “sei tu che mi hai provocato”) e torna ad essere “il principe azzurro”. La donna a questo punto cerca di dimenticare le violenze sperando che “il mostro” non torni. Ma il ciclo ricomincerà inesorabilmente.
Campanelli di allarme
Esistono alcuni campanelli di allarme che, se visti e valutati con attenzione, possono aiutare la donna a riconoscere di trovarsi in una relazione assolutamente disfunzionale: l’attaccamento rapido dell’uomo e la seduzione “perversa” che mette in essere all’inizio della relazione, il temperamento aggressivo, l’isolamento cui viene man mano sottoposta la donna, il fatto che l’uomo non si prenda mai la responsabilità dei suoi gesti e atteggiamenti violenti e, infine, il controllo che all’inizio viene scambiato dalla donna per attenzioni e premure, poi per gelosia, mentre in realtà si tratta di un comportamento ossessivo, controllante, morboso e paranoico.
Le donne che entrano in tali relazioni sono donne che non hanno imparato ad amarsi, che spesso non hanno avuto un attaccamento sicuro nella diade madre-figlia o che hanno avuto delle gravi carenze familiari e ricercano all’esterno la fonte di appagamento del loro bisogno di essere amate e considerate. È importante che si prendano cura di questo aspetto, che sviluppino anche una buona regolazione emotiva e una buona autostima. La psicoterapia può fornire la possibilità a queste donne per trovare se stesse, forse per la prima volta, di centrarsi interiormente anziché all’esterno e di sviluppare aspetti sani di autoaffermazione, autoconsapevolezza e autonomia affettiva.
A cura della Dr.ssa Sarah Cervi
Socia fondatrice dell’Associazione in rete contro la violenza di genere, Psicologa, Psicoterapeuta, Istruttrice di Mindfulness.
Tipologie di violenza di genere:
Violenza domestica
Stalking
Molestie sessuali
Stupro
Matrimoni forzati
Mutilazioni genitali
Tratta e sfruttamento sessuale
Stupri di guerra
Sterilizzazione forzata
Si parla di maltrattamento quando il comportamento violento viene perpetrato all’interno della relazione in maniera ripetuta; colpisce tutte le donne del mondo, di qualsiasi etnia o strato sociale.
Che cos’è uno sportello antiviolenza
Lo sportello antiviolenza garantisce alla donna l’inserimento in un progetto personalizzato di ascolto e di sostegno, ma anche di approfondimento per l’elaborazione di una strategia di intervento, in collaborazione, se richiesto, con il servizio sociale ospedaliero ed i servizi territoriali.
I centri antiviolenza svolgono attività di prevenzione e di contrasto alle forme di violenza nei confronti di donne e bambini e rappresentano il luogo più competente per offrire una informazione adeguata e corretta. I centri sono costituiti da donne ed offrono accoglienza, diretta e telefonica, ed ospitalità a donne, adolescenti e bambini che hanno subito violenza.
I Centri si impegnano a garantire alle donne anonimato e segretezza e intraprendono azioni che le riguardano solo con il loro consenso.
SPORTELLI ANTIVIOLENZA DEL TERRITORIO
BRACCIANO
Lo sportello è aperto lunedì e mercoledì presso il presidio ospedaliero Padre Pio di Bracciano
Le operatrici saranno reperibili h24 attraverso il numero di emergenza 3425229259
Per maggiori informazioni potete consultare la pagina dedicata.
ANGUILLARA
Sportello Antiviolenza “Federica Mangiapelo”
Via Fosso Petroso Località Colle Sabazio
Contatti: 3403751484
CIVITAVECCHIA
Presso l’Ospedale San Paolo in Largo Donatori 1
Lo Sportello Antiviolenza sarà attivo
il martedì dalle 12,00 alle 16,00 e il giovedì dalle 9,00 alle 13,00
e fornirà i servizi di ascolto telefonico h24 al numero 342 5229259
https://www.differenzadonna.org/inaugurazione-sportello-a-civitavecchia/
STATISTICHE DAL TERRITORIO
Sportello BRACCIANO
54 Donne Accolte nel 2018 (dato aggiornato ad Ottobre 2018)
51 Donne Accolte nel 2017
33 Donne Accolte nel 2016 (dal mese di luglio 2016)
Sportello CIVITAVECCHIA
24 Donne Accolte nel 2018
Attività dello sportello CR
Accoglienza h24
Colloqui di sostegno
Tutela legale (Civile-Minorile/Penale)
Segretariato sociale
Ospitalità in caso di pericolo nella rete delle Case Rifugio
Relazioni per A.G.
Valutazione del danno
Valutazione del rischio di recidiva
A cura della Dott.ssa Cristina Germani – Psicologa e Operatrice Centro Antiviolenza Differenza Donna